Siena (Il Corriere di Siena) Tra le novità del Festival Orizzonti in corso a Chiusi quest’anno ci sarà anche la presentazione del primo libro di Riccardo Lorenzetti che, dopo venti anni di attività radio-televisiva, ha voluto raccogliere in un volume alcuni racconti. E così lunedì 5 agosto Lorenzetti presenterà il suo libro dal titolo “L’anno che si vide il Modiale al maxischermo e altri racconti”. Il libro parla dei tanti “quando” che attraversano la nostra vita… quando Coppi scalò solitario lo Stelvio, quando la Fiorentina fu seconda in campionato, quando l’Italia vinse il Mondiale.
Lo incontro a Chiusi durante uno degli spettacoli teatrali in corso e gli chiedo come nasce l’idea di questo libro che ruota intorno allo sport. “Lo spunto dei racconti è proprio quello – mi risponde -. Conosco tanta gente che non si ricorda del proprio matrimonio ma ha un ricordo vivido e netto dei Mondiale del 1982, per esempio. O di altri eventi sportivi che sono rimasti impressi nella memoria. Su questo ho “giocato” per raccontare storie e personaggi che sono immediatamente riconoscibili ad ognuno di noi”.
Una chiave di lettura del suo libro che aiuti e orienti i lettori qual è?
“E’ stata la chiave anche per raccontare l’evolversi della società nel corso degli anni. dal dopoguerra agli anni ’70 e ’80 fino ai Mondiali del 2006, con il racconto che da il titolo al libro. Tutto ambientato in una Toscana immaginaria popolata di gente familiare, in genere semplice e perbene che vede da lontano le imprese di Bartali e del Grande Torino. Di Platini e di Zoff, di Villeneuve e di Gimondi, Buffon, Pirlo e Materazzi. Ne è venuto fuori un quadretto agrodolce e per certi versi incantevole”.