PisaNotizie: Assostampa, esce l’istant e-book “Tra il digitale e Far West”

30 Marzo 2012

PisaNotizie: Assostampa, esce l’istant e-book “Tra il digitale e Far West”

Firenze (PisaNotizie) Un'inchiesta su chi le inchieste dovrebbe farle. E l'opportunità, per tre giornalisti costretti all'inattività, di tornare a fare il proprio mestiere indagando un mondo che conoscono bene: le televisioni private toscane. Il risultato è un e-book, il primo della collana Quaderni digitali di PrimaMedia Editore, disponibile sul sito dell'Associazione Stampa Toscana,intitolato "Tra il digitale e il Far West". Per una mattinata, la sala del Gonfalone nella sede del Consiglio Regionale, ha visto seduti dalla parte del tavolo dove di solito stanno i relatori, i giornalisti e il loro sindacato, chiamati a presentare una pubblicazione che potremmo definire un "instant book", per l'attualità della situazione che descrive. Il sistema televisivo toscano viene "fotografato" nel momento del passaggio al digitale terrestre, avvenuto a novembre del 2011, raccontando dell'assegnazione delle frequenze e della numerazione dei canali, ma nel libro c'è spazio anche per una ricostruzione storica dell'identità di ciascuna emittente, dagli albori fino ad oggi.
 
Susanna Bonfanti, Rodolfo Di Paolo e Tiziana Isitani, sono i tre giornalisti che hanno condotto questa ricerca. Tutti provenienti da varie esperienze, i loro destini si sono incrociati a Canale 10, emittente regionale con sede a Firenze che, passata di mano in mano alla vigilia dello switch-off, ha infine lasciato a casa i dipendenti senza però, a causa di questo, perdere la concessione ministeriale. E nelle sale di Palazzo Panciatichi è risuonata con forza la domanda: è giusto che aziende editoriali che licenziano i dipendenti, o non assumono neppure, lasciando i lavoratori in uno stato di perenne precarietà, siano finanziate con soldi pubblici, tramite i contributi provenienti dal Corecom o i contratti stipulati dalle amministrazioni che vogliono fare comunicazione? Paolo Ciampi, presidente dell'Associazione Stampa Toscana, da tempo chiede alle istituzioni che "d'ora
in avanti le risorse pubbliche destinate all'emittenza televisiva siano riservate solo a chi rispetta contratti, regole, relazioni sindacali", perché la realtà tante volte sottaciuta e che "in Toscana ci sono società ed emittenti che licenziano giornalisti in barba all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che mandano a casa cinque operatori dell'informazione il giorno dopo la loro partecipazione ad una assemblea sindacale. Ci sono frequenze assegnate a chi non ha un dipendente nella nostra regione, giornalisti con contratti da operatori del commercio o archivisti, contributi non versati o versati a istituti sbagliati".
 
Il messaggio che Alberto Monaci, presidentedel Consiglio Regionale, ha fatto pervenire in occasione della conferenza stampa, è di massima disponibilità al confronto su questi temi: "il Consiglio regionale è organo di rappresentanza della comunità toscana e come tale è chiamato a dare voce e corpo alle iniziative e alle attività che dalla società toscana emergono. La tutela dei diritti dell'informazione, in primis attraverso la tutela del lavoro dei professionisti chiamati al rispetto del codice deontologico, è attività essenziale in una comunità libera e democratica". Il consigliere dell'Udc Marco Carraresi intervenuto nella sala, ha svelato che è stato rimandato di due mesi il  rinnovo della convenzione con le televisioni locali per la comunicazione istituzionale dell'Ente regionale, proprio in attesa della presentazione di quest'inchiesta dell'Ast, perché il Consiglio Regionale deve e vuole tenerne conto. "Avremmo dovuto farla noi, attraverso il Corecom", ha ammesso Carraresi. Altri due consiglieri regionali si sono uniti al dibattito, Vittorio Bugli del Pd e Marta Gazzarri dell'Idv, che ha posto l'accento sul fatto che "senza un' informazione pienamente libera non esiste democrazia". E la libertà si coniuga con professionalità e reddito. "Basta con il giornalismo fatto da giovani sfruttati e non regolarizzati" ha detto Tiziana Isitani, "la professionalità deve essere pagata e ai giovani devono essere forniti percorsi di apprendimento qualificati e graduali. Ai cittadini deve essere data un'informazione di qualità, della quale non devono dubitare. Noi giornalisti dobbiamo mostrare la verità dei fatti, magari da tanti punti di vista diversi, ma deve essere la verità." Dal vicepresidente dell'Ast, Sandro Bennucci, l'annuncio di un imminente "protocollo di buone pratiche tra l'Associazione Stampa, la Regione e le emittenti tv: un protocollo che definisca meglio i limiti del rispetto di leggi, contratti di lavoro e persone. Si tratta di un'azione – ha spiegato Bennucci – nell'interesse della società toscana", per superare una situazione di forte disagio e difendere "indipendenza, libertà e imparzialità dell'informazione. Lo stato d'animo di chi fa informazione nelle tv della nostra regione oggi non è dei migliori".
 
Appuntamento dunque alle prossime battaglie, prima fra tutte la vicenda del Nuovo Corriere i cui colleghi di Firenze e Arezzo hanno proclamato cinque giorni di sciopero contro il pericolo di chiusura della testata. Oggi si tiene un presidio sotto la Prefettura di Firenze al quale partecipa anche l'Ast. Infine, un piccolo riconoscimento per PisaNotizie: l'attenzione della nostra testata per le problematiche dello switch-off è stata riconosciuta e nella rassegna stampa in coda all'e-book, ci sono tre articoli apparsi sul nostro sito.