Cuna è oggi una piccola frazione di Monteroni d’Arbia ed è famosissima per la sua possente Grancia, capolavoro di fattoria fortificata. Questa, assieme a tutto il borgo fu, fin dal XIV secolo, proprietà dell’Ospedale Santa Maria della Scala di Siena compresa la piccola chiesa esterna alle sue mura di cinta. Molto si è scritto sulla Grancia, poco sulla chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo ad essa limitrofa. Il volume scritto da Augusto Codogno, “La Chiesa di San Giacomo a Cuna. Una culla sulla Francigena” (primamedia editore) si prefigge dunque lo scopo di raccontare qualcosa di più sulla chiesa di Cuna. Il libro verrà presentato giovedì 16 giugno alle ore 18.00 nella Chiesa di San Giacomo a Cuna, Monteroni d’Arbia. Saranno presenti, oltre all’autore, il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni, il vicesindaco Alberto Taccioli, il presidente dell’Associazione Europea Via Francigena Massimo Tedeschi e il Consigliere delegato del Presidente della Giunta regionale Federico Eligi.
Il libro – La Chiesa di Cuna non fu soltanto un semplice luogo di culto affacciato sulla strada Francigena, ma anche il riferimento principale del popolo che dimorava nella limitrofa fattoria e di tutti quelli che passavano di là: papi, pellegrini o semplici lavoratori dei campi. Inglobata tra le tantissime proprietà dell’Ospedale Santa Maria della Scala di Siena questa piccola chiesa di campagna ebbe la fortuna di vivere in una dimensione più alta rispetto alle tante chiese della zona e di beneficiare di quella sede così importante e strategica che fu la più grande fattoria fortificata e organizzata della Val d’Arbia. Una volta acquisita dal grande ospedale senese fu ricostruita completamente e nei secoli successivi (XIV e XV) affrescata dai migliori pittori del tempo. È proprio all’interno della chiesa, infatti, che si nascondono dei veri e propri capolavori firmati dai più grandi artisti di scuola senese.