Siena (Il Corriere di Siena) Si chiama “L’anno che si vide il Mondiale al maxischermo e altri racconti” ed è la prima opera letteraria di Riccardo Lorenzetti, il conosciuto volto televisivo di Tele Idea. Il libro è una raccolta di racconti che hanno come spunto un evento sportivo e come questo evento viene vissuto dalla gente. L’ambientazione è una Toscana idealizzata, un po’ moderna e un po’ antica. Ne parliamo con l’autore, che presenterà ufficialmente il volume il prossimo 5 agosto al Festival Orizzonti di Chiusi.
Com’è nata l’idea di raccogliere i racconti in un volume?
“In realtà è stata un’idea di Betti Editrice che, in collaborazione con primamedia, ha saputo apprezzare il lavoro e ha voluto valorizzarlo, inserendolo nella collana Blutascabile. È stato trovato in linea con i contenuti delle due case editrici, da sempre attente a quanto si muove culturalmente a Siena e provincia. Il connubio tra lo sport e la nostra gente è piaciuto fin da subito”.
Cos’è il maxischermo che dà il titolo al libro?
“E’ il racconto dal quale Gianni Poliziani, Francesco Storelli e Guido Dispenza hanno ricavato l’omonimo spettacolo teatrale. Un episodio ambientato in un piccolo paese nell’estate del 2006, mentre la Nazionale di Lippi vince i Mondiali di calcio. Da lì si apre un piccolo universo che va a descrivere i personaggi, il loro modo di vivere e interpretare la vita…”.
E gli altri racconti?
“Si parla del dopoguerra, delle tensioni sociali e politiche e, fatalmente, si parla di Coppi e Bartali, del grande Torino e dei campioni visti attraverso “Il calcio illustrato” o la “Settimana incom”. C’è un racconto dedicato ad un prete sportivo e intraprendente dove si tratteggiano gli anni ’70 vissuti in provincia. E poi, Platini, Zoff, la grande Olanda, Klaus Dibiasi, Gianni Rivera. Tutti personaggi grandiosi”.