(Firenze) Cosa fare questa estate? Perché non alternare al mare e al relax alcune belle gite culturali e gastronomiche? La nostra regione non manca certo di offerte di questo tipo, fra bellezze naturali e artistiche, disseminate ovunque. Per non parlare delle prelibatezze gastronomiche delle varie zone. Per avere qualche consiglio su dove andare e cosa vedere, abbiamo chiesto a Roberto Guiggiani, esperto di turismo, ex direttore dell’Apt di Pisa, autore del libro uscito recentemente Vacanze toscane (primamedia editore), che si occupa da anni della promozione e del marketing territoriale.
Guiggiani, possiamo tracciare degli “itinerari turistici” che comprendano un po’ tutto, ambiente, bellezze naturali, arte e monumenti?
«Nella nostra regione c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per chi si trova al mare in Versilia c’è ad esempio l’itinerario matildico, (quest’anno si celebra l’anniversario dei 900 anni della morte di Matilde di Canossa) che parte da Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca, dove si trova il celebre ponte del diavolo, fatto costruire probabilmente per volontà di Matilde di Canossa, per raggiungere le Terme di Bagni di Lucca, e proseguire poi nella Garfagnana. Il ponte, una vera opera di ingegneria medievale che attraversa il Serchio, si chiama così perché secondo la leggenda fu realizzato, vista la difficoltà, grazie a un patto col diavolo. Questa era una via Francigena estiva che permetteva ai pellegrini di andare alle Terme, dove, per disposizione della stessa Matilde, potevano avere un bagno nelle acque termali e un pasto caldo».
E una volta arrivati in Garfagnana?
«Vicino all’Appennino tosco-emiliano, si trovano due borghi molto pittoreschi, di impronta tipicamente medievale: Barga, famosa per il suo Duomo nella parte alta con vista spettacolare, e Castelnuovo di Garfagnana, con la sua imponente Rocca ariostesca,simbolo della città, che deve il suo nome per aver ospitato dal 1522 al 1525, come governatore della provincia estense di Garfagnana, il poeta Ludovico Ariosto. Bisogna dire che la Garfagnana è unica da un punto di vista ambientale, paesaggistico e per la gastronomia così legata alla tradizione che ha come fiori all’occhiello il farro e la farina di castagne».
Spostiamoci adesso sul litorale fra Pisa e Livorno; cosa possiamo vedere in zona e dintorni?
«In questa zona molto interessante è l’itinerario che ripercorre la via Salaiola, quella strada che da Volterra, passando attraverso la Valdelsa, arrivava a Firenze e che veniva utilizzata per portare il sale. Percorrendola, si passa in una parte della Valdelsa fiorentina meno conosciuta, in un paesaggio incontaminato, privo di insediamenti urbani, che riporta indietro nel tempo. Vicino c’è la città di San Miniato famosa per il tartufo bianco che a novembre richiama molti appassionati, ma che è molto bella anche d’estate.Da vedere la Rocca federiciana che domina la città, fatta erigere da Federico II di Svevia (distrutta nella seconda guerra mondiale e poi ricostruita). San Miniato ospitò anche il giovane Napoleone: i Bonaparte di Aiaccio avevano infatti lontane origini sanminiatesi come testimonia il Palazzo Buonaparte che apparteneva al canonico Filippo Buonaparte, che il 29 giugno 1797 fu visitato dal generale corso; ancora oggi una lapide testimonia l’incontro che avvenne lì fra i due. Il sistema museale è aperto il fine settimana, e con un biglietto cumulativo è possibile visitare musei e monumenti. Inoltre, da sottolineare la recente fioritura gastronomica: il centro storico di San Miniato è costellato da una serie di locali di ottima qualità a prezzi abbordabili».
E per chi si trova invece al mare sulla costa maremmana?
«Fra Piombino e Grosseto è molto interessante l’itinerario delle Colline metallifere: un turismo diverso, tra una natura straordinaria e testimonianze di grande interesse, come siti industriali e minerari dismessi, o architettura e arte medievali. Si parte da Gavorrano dove c’è un Parco minerario naturalistico (www.parcominerario.it;0566846231) al cui interno si trova anche il Museo in galleria, un moderno museo multimediale sotterraneo che “racconta” la vita del minatore negli anni 50-60 del secolo “breve” (parcogavorrano@tiscali.it; info@parcominerario.it). Inoltre fra colline e poggi “spuntano” antiche fortificazioni: Roccatederighi, Sassofortino, Roccastrada, Montemassi con il suggestivo castello, Montieri,(la cui principale ricchezza è sempre stata l’attività estrattiva, conclusasi solo negli anni novanta del XX secolo), che offrono bellissime opportunità anche dal punto di vista paesaggistico con vedute che arrivano talvolta fino al mare, e che conservano l’impronta di castelli. Un percorso fuori dagli itinerari tradizionali con tante cose da vedere».
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2 Luglio 2015