Volterra (La Nazione di Pondedera) Una spy story in chiave paliesca in cui i personaggi si muovono tra tribunali, archivi, ritagli di giornali, fino a far riaffiorare il valore della memoria, individuale e collettiva, “della quale noi uomini abbiamo assoluto bisogno per vivere i nostri oggi: a Volterra, a Siena, nel mondo”.E’ “Nomi nella cenere” il libro scritto da Gianni Manghetti in coedizione per Betti Editrice e primamedia editore che sarà presentato mercoledì 12 giugno alle 16 al carcere di Volterra. I detenuti avranno così la possibilità di conoscere la storia di Tabarre, il fantino più celebre di tutto l’Ottocento, e saperne di più sul Palio di Siena e sul modo in cui viene vissuto dai senesi, ponendo particolare attenzione sul tema della memoria.
Il volume –La storia muove i passi in un assolato 2 luglio, giorno del Palio. Romano è un appassionato contradaiolo anche se vive a Volterra. Per lui questa non sarà una giornata come le altre, la sua Contrada vincerà e finirà per scoprire i segreti di quel nonno, Francesco Ceppatelli detto Tabarre, che di tutto l’Ottocento fu il fantino più celebre. Ma conoscerà anche la bella tedesca, Eofor, alla ricerca di una riappacificazione con la memoria della propria famiglia. A muovere il protagonista il mistero dei soldi guadagnati da Tabarre per le sue vittorie paliesche e spariti. Che fine avranno fatto: donne? amori clandestini? gioco? La verità sarà più sorprendente e Romano potrà conoscere una Toscana di fine Ottocento inaspettata, carica di miserie, ribellioni, complotti anarchici e attentati sventati. E anche ricca di umanità e solidarietà inaspettate tra umili che finivano per aiutarsi in nome di valori oggi scomparsi.