Da una parte le sfide dell’Intelligenza Artificiale con le automazioni che aprono enormi opportunità ma mettono a rischio milioni di posti di lavoro, dall’altra la morsa degli algoritmi tra utenti minori sempre più dipendenti dai social e colossi del web padroni dei big data. Nel mezzo, la dinamica del leone e della gazzella, ovvero lo sterile tentativo di mettere regole di fronte all’innovazione della tecnologia digitale. Tratta di questo il saggio di Daniele Magrini “L’anno dell’Intelligenza Artificiale” (primamedia editore) che verrà presentato venerdì 5 aprile alle ore 18 ad Arezzo al Caffè Via Veneto in via Vittorio Veneto 65. Interverranno, insieme all’autore, Federico D’Ascoli capo della redazione di Arezzo de La Nazione e Laura Pugliesi, giornalista professionista presidente Cdt della Toscana.
Il libro è un reportage giornalistico in presa diretta attraverso il quale l’autore, giornalista da sempre attento alle implicazioni sociali dell’innovazione tecnologica, ripercorre i mesi dell’escalation dell’Intelligenza Artificiale nella percezione popolare, a partire dal lancio di Chat GPT. Dal primo sciopero contro l’Intelligenza Artificiale Generativa a Hollywood, che ha visto marciare compatti sceneggiatori e attori famosi, al primo summit mondiale sull’Intelligenza Artificiale, a Bletchley, alle porte di Londra dove Alan Turing decrittò i codici dei nazisti; dalla prima legge al mondo sull’Intelligenza Artificiale varata dall’Unione Europea agli atti analoghi di Stati Uniti e Cina, fino al messaggio di Papa Francesco su “Intelligenza Artificiale e Pace”.
Nel libro vengono anche riportati i dati di un report dell’Agenzia Sanità dell’Unione Europea realizzato in occasione del varo dell’Artificial Intelligence Act. In particolare, l’indagine anticipa i possibili effetti della crescente deresponsabilizzazione dell’uomo rispetto alle automazioni nei processi produttivi. Particolarmente accurati i capitoli del libro dedicati a due processi epocali incentrati sull’utilizzo degli algoritmi: la causa avanzata dal New York Times contro Chat GPT e il suo “collega” Copilot per violazione del copyright. Una vicenda giudiziaria che appare centrale rispetto al rapporto tra media e intelligenza artificiale generativa. Sempre in relazione al giornalismo, nel libro sono analizzate le relazioni tra produzione di informazione e utilizzo di “macchine scriventi”.
L’altro processo trattato nel libro, con la riproduzione sia degli atti di accusa che delle tesi difensive. è il procedimento aperto da 42 stati americani contro Meta, per la dipendenza da social dei minori. Un tema che è analizzato diffusamente nella seconda parte del libro con testimonianze e documenti, in particolare in relazione agli effetti sulle dinamiche di apprendimento negli under 13.