LibriBlog.com: Il giornalista Cristiano Pellegrini ha recentemente pubblicato un instant-book che racconta il dramma della Concordia dal punto di vista dell’Isola. Si tratta di Quella notte al Giglio. Il dramma della Concordia, edito da primamedia Editore e già disponibile per l’acquisto.
Quella notte al Giglio di Cristiano Pellegrini, in particolare, si concentra sui momenti concitati che seguirono l’impatto della nave da crociera sugli scogli dell’isola del Giglio e racconta i soccorsi prima in mare e poi sulla terra ferma che hanno permesso a molti naufraghi il superamento del dramma.
Tra le pagine del libro, rivivono i momenti di paura vissuti dai passeggeri della Concordia rimasti, stando a quando affermato dalla stampa, per diversi minuti sulla nave stessa prima di avere il permesso di scendere: pochi sanno come sia andata realmente la notte del 13 gennaio scorso sulla Concordia e sta ai giudici e alle forze dell’ordine accertare la verità e le responsabilità.
L’instant-book di Cristiano Pellegrini non entra nel merito delle responsabilità e delle colpe perché si concentra sul lato umano della vicenda: l’aiuto che i gigliesi sono riusciti a donare alle donne, agli uomini e ai bambini che sono sbarcati sulla loro isola dopo lo scontro. Vengono aperte le scuole per offrire ai naufraghi un posto sicuro per riposare; il parroco, don Lorenzo, dona i suoi paramenti sacri per coprire i bagnati; le caffetterie riaprono per donare qualcosa di caldo agli sfortunati; il primo cittadino coordina i soccorsi a terra; il capo dei Vigili cerca di convincere il comandante della nave, Schettino, a tornare a bordo, per accertarsi che tutti i passeggeri siano riusciti a scendere.
Il libro di Cristiano Pellegrini, presentato in occasione del Salone del libro di Torino, racconta, quindi, i momenti più umani della vicenda, quelli in cui le emozioni, la solidarietà e la generosità sono riusciti a prevalere sulla tragedia. Incaricato dal Comune del Giglio di seguire il tragico evento, il giornalista ripropone le testimonianze di chi quella sera ha vissuto la tragica esperienza in prima persona: soccorritori, volontari, giornalisti e cittadini comuni.
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