Descrizione
“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti / van da San Guido in duplice filar (…)”, “L’albero a cui tendevi / la pargoletta mano (…)”, “La nebbia a gl’irti colli / Piovigginando sale (…)”, “T’amo, o pio bove; e mite un sentimento (…)”, sono solo alcuni dei celebri incipit di Giosuè Carducci (1835-1907).
Primo italiano a ricevere il Nobel per la letteratura nel 1906. Ma se la sua fama rimane legata a questi versi, mandati a mente da generazioni di studenti, appare oggi offuscata la memoria della sua biografia che fu intensa, appassionante e tutta dedicata alla poesia. Luigi Oliveto ha seguito le tracce del Poeta nel suo pellegrinare tra Valdicastello, Bolgheri e Castagneto, Laiatico, Celle sul Rigo, San Miniato al Tedesco e, naturalmente, Pisa, Pistoia, Firenze e poi Bologna, dove fu titolare della cattedra di eloquenza all’Università. E dove rimase fino alla morte, divenendo una celebrità nazionale.
Il racconto porta a conoscere anche gli amori e le passioni del Carducci, i gusti e le intense amicizie; fino a farci entrare nella sua poetica quasi senza accorgercene. E a farci riscoprire, ed amare, oltre ai suoi versi più famosi anche le liriche meno note.
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